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Lug

‘Abbasso la guerra’: grida sediziose degli operai della ferrovia Chiusi –Panicale

Il Prefetto di Perugia il 4 giugno 1915 invia al Ministero dell’Interno, precisamente alla Direzione generale di Pubblica Sicurezza di Roma il seguente telegramma:

N. 1686 – Il 30 maggio u.s. il locale Comando della Divisione dell’Arma mi informò che il giorno precedente alcuni operai del raddoppio binario Chiusi-Panicale alle dipendenze della Impresa Lazzeri di Firenze, al passaggio di un treno trasportanti militari nei pressi della cava Rossini, in territorio tra Castiglione del Lago e lo scalo di Chiusi, avevano gridato: “abbasso la guerra” e “viva l’anarchia”. Per gli opportuni accertamenti, e poiché l’impresa Lazzeri aveva dato avviso che per l’inettitudine dimostrata da molti, a decorrere dal I° giugno avrebbe licenziato oltre duecento operai riducendoli a cento per un unico turno giornaliero, inviai subito sul posto questo Vice-Commissario di P.S. Lorito Dott. Nicola anche per i servizi di vigilanza. Il preaccennato funzionario praticò opportune indagini per l’identificazione delle persone che emisero le grida sedizione, ma l’unico carabiniere della stazione di Castiglione del Lago che sentì tali grida non seppe dare alcuna indicazione e gli assistenti ai lavori dichiararono di non aver inteso gridare “abbasso la guerra” – “viva l’anarchia”. Il mattino del I° corrente: non ostante l’avviso fatto dall’impresa, quasi tutti gli operai si presentarono al lavoro, epperò l’impresa stessa chiuse i due cantieri. A seguito di ciò tutti gli operai furono fatti allontanare dalla ferrovia – Due riottosi furono arrestati e tradotti a Castiglion del Lago a disposizione di quel Pretore. Alla sera furono arrestati nei pressi della ferrovia altri due operai che volevano per forza entrare nei cantieri. Il Vice Commissario Dott. Lorito, dopo aver date le opportune disposizioni per gli ulteriori servizi di vigilanza tanto al Delegato di P.S. di Città della Pieve quanto al Delegato di P.S. di Orvieto De Caprio Lorenzo in missione alla frazione di Moiano, rietrò ieri mattina in questa residenza. Agli effetti della liquidazione delle indennità di missione fino allo scalo di Chiusi del Vice-Commissario Lorito Dott. Nicola, il quale per le indagini e per i servizi dovette recarsi anche a Città della Pieve, Paciano, Castiglion del Lago dipendenti frazioni, prego codesto On. Ministero concedere l’occorrente ratifica. Il Prefetto”.

Fonte: Archivio Centrale dello Stato, PS AG5, Prima guerra mondiale, busta 68, fascicolo 134, sottofascicolo 26.

(ricerca a cura di Rita Chiaverini)

 

 

 

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