|

Articoli e News

Tutte le curiosità e le vicende racchiuse in questi articoli
15
Nov

Aviosuperficie di Terni: dedicata a Alvaro Leonardi, asso dell’aviazione

Alvaro Leonardi, nato a Terni il 16 novembre 1895, è stato un pioniere dell’areonautica militare, pluridecorato con una croce di guerra e due medaglie d’argento.

Asso dell’aviazione, ha sostenuto tanti combattimenti nell’aria ed è accredidato dell’abbattimento di otto aerei nemici durante il Primo conflitto mondiale.

Chiamato alle armi all’inizio della Grande Guerra venne incorporato nel genio ferrovieri: egli stesso chiese di essere trasferito in aviazione e fu assegnato alla scuola di volo di Cameri.

Nell’ottobre del 1915 ebbe l’onore di avere come passeggero Guglielmo Marconi che stava sperimentando all’epoca le trasmissioni aria-terra-aria. L’anno successivo, 1916, si era già in piena guerra, ottiene l’abilitazione al volo, la promozione prima a caporale, poi a sergente e l’assegnazione all’80° Compagnia da caccia.

Nell’aprile del 1917, alla guida del suo Nieuport 11 ebbe il primo contatto col nemico, che però rifiutò il combattimento, ritirandosi dietro le proprie linee. Il mese successivo  ottenne la prima vittoria quando costrinse ad atterrare un idrovolante austriaco il cui equipaggio fu fatto prigioniero dalla marina italiana. A luglio dello stesso anno, affrontò cinque caccia nemici, salvando dall’abbattimento un ricognitore italiano, senza però conseguire vittorie.

Dotato poi di un aereo più potente, il Nieuport 17, su cui era impresso lo ‘Stellone d’Italia’, preso come stemma da tutta l’80° Compagnia, riuscì ad abbattere un idrovolante sul lago di Doberdò, un ricognitore a San Michele di Conegliano, un caccia a Follina Zenon. Seguì un nuovo cambio di veicolo, un Hariot HD1, su cui Leonardi impresse il 13 come portafortuna e in rosso il simbolo dello Stellone.

Quattro le vittorie nel 1918: due ricognitori, uno a Fossalta e l’altro a Fagarè di Piave, un caccia a Follina e un Albatros B3 a Ca’ de Negro. Non gli vennero invece riconosciuti, per mancanza di documentazione, l’abbattimento di altri due aerei e di un pallone di osservazione.

Alla fine della guerra il bilancio era il seguente: contava 620 ore di volo totali; 448 missioni di guerra e 25 combattimenti aerei.

Nel 1924, Leonardi nel frattempo promosso ufficiale per meriti di guerra, passava alle dipendenze del Centro Equipaggi della Regia Aereonautica ed era assegnato alla scuola di volo. Divenne comandante di diverse basi aeree italiane. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu nominato comandante in seconda della Scuola di Bombardamento Terrestre della Malpensa, successivamente e con lo stesso incarico della Regia Accademia di Caserta.

Dopo l’armistizio sfuggì alla deportazione in Germania, fingendosi agricoltore nella campagna di Cameri, dove prese a collaborare col Cln locale e impiantò una pista di veicoli pesanti, dove nel maggio del ’45 atterrarono gli aerei americani.

Alla fine del conflitto era posto in congedo col grado di colonnello. Scompariva dieci anni dopo, sempre a Cameri, dove si era anche sposato.

La città di Terni gl ha dedicato l’aviosuperficie di Maratta.

Fonte: Sergio Bellezza, Alvaro Leonardi, l’erore della Prima guerra mondiale, Il Messaggero, Edizione Umbria, 11 aprile 2016, p. 19.

Leave a Reply