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Lug

Castelluccio 1917: manca il riscaldamento a scuola. Le proteste della maestra Paletti

di Angelo Moscatelli

IMG_1392È il 18 gennaio 1917 e i disagi del freddo si fanno sentire soprattutto a Castelluccio, una delle frazioni del Comune di Norcia. Nelle scuole elementari non viene acceso il fuoco: è quasi impossibile fare lezione. Inevitabilmente proteste arrivano alle orecchie del sindaco Vincenzo Paris che, presa carta e penna, scrive la seguente lettera alla maestra Corinna Paletti:

Pervennero a quest’ufficio reclami perché nella scuola da lei diretta in Castelluccio non viene fatto accendere il fuoco necessario per il riscaldamento durante le lezioni.

Essendole stata corrisposta a tale scopo la somma di lire 25 dal Municipio, la invito a provvedervi regolarmente. Ripetendosi i reclami sarei costretto farle rapporto al R. Provveditore. Attendo un cenno d’assicurazione. Con stima. Il Sindaco Paris Vincenzo

La risposta della maestra Corinna Paletti non si fa attendere ed è molto dura. La trascriviamo integralmente, riportando anche gli errori ortografici presenti nel testo originale:

Illustrissimo signor Sindaco, questa è la terza volta che rispondo a vostra signoria illustrissima sul medesimo oggetto. Pazienza! Prima di tutto lei sa benissimo che non sono lire 25 che l’amministrazione Comunale stanzia per il riscaldamento dell’aula scolastica di Castelluccio ma bensì lire 20, perché lire 5 sono stanziate per la legnara.

Poi ebbene che lei sappia che tutti i giorni si accende il fuoco nell’aula scolastica, però in un camino patriarcale che se anche vi mettesse una soma di legna per volta, l’ambiente non verrebbe mai riscaldato, essendo questo camino vicino alla porta d’ingresso. Fin dal 1915 feci sappere a Vostra Signoria Illustrissima che la stufa non funzionava e lei non se ne è incaricato. Venne il consigliere di questa frazione a visitare la suddetta stufa, e mentre usciva dalla scuola (quantunque ne avesse conosciuta la necessità) disse: aspetta quando gliela faccio accomodare io. 

Infine poi signor Sindaco credo d’essermi spiegata più di una volta, per lettera e verbalmente a mezzo di mio marito, che non voglio più questi grattacapi, poiché io faccio la maestra e non la bidella. 

Dal 1915 che io le ho fatto sapere di dare l’incompenza ad altra persona del paese, perché io non intendo di far fare il servo a persona di mia famiglia. Son ventuno anno che io faccio questa gratuita servitù, ed oggi si andrebbe cercando, da qualche cervello stupido di incolparmi, chi sa di che cosa.

La maestra Paletti signor Sindaco ha la coscienza non libera ma liberissima; e di queste tre o quattro povere teste che vanno pescando nel torbito non ha nessun timore.

Visto e conosciuto il mio modo di scrivere prego Vostra Signoria Illustrissima volermi significare i nomi di coloro che sono venuti a riferire una simile cosa poiché intendo deferirli all’autorità giudiziaria poiché la cosa non è da oggi che sa di male odore.

Io li compatisco, sono Sibillini e meglio di così non sanno compenzare una persona che li ha serviti per 21 anno. A Vostra Signoria ogni rispetto e salutandola mi creda.

        La maestra Paletti Corinna

 

La querelle si ripete nel novembre del 1917. Una nuova lettera della maestra Paletti arriva sulla scrivania del sindaco di Norcia per segnalare i disagi dovuti al freddo che lei e gli alunni della frazione sono costretti a sopportare anche a causa dell’incapacità dell’assessore incaricato. Ecco il testo della lettera della maestra:

Sono stanca d’essere presa per zimbello da questo assessore che lei incarica sul conto mio. Sono tre anni che si deve fare il tubo per il tiraggio della stufa, ed ancora non lo vedo: perciò la stufa non può agire. Riguardo alla legna pensava lui, perché non erano affari miei da incaricarmene, perché lui vendeva il carbone che da questa estate tiene della comunanza per dare il riscaldamento della scuola, e comprava legna. Io vado con molta gentilezza e gli dico: ebbene ora è molto freddo che si deve fare. Lui risponde che non ha a che fare con me. Poi da un ragazzo mi mandò a dire che lui penzava per il fuoco quando mi ero strinata io e i ragazzi. Dunque io non posso abbozzare più. Dunque procuri lei. Non procurando mi rivolgerò ad altre autorità. Qui il freddo è intenso. Saluti. La maestra Paletti Corinna”

 

Fonte: Archivio Storico Comunale Norcia, Carteggio post unitario, 1917, busta 437, categoria IX.

Progetto Alternanza Scuola Lavoro – III Liceo Scientifico Cascia

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