|

Articoli e News

Tutte le curiosità e le vicende racchiuse in questi articoli
25
Dic

Sabatino Viola: un dramma caduto nell’oblio

Sabatino Viola, giovane ed istruito muratore,  nacque a Montebibico di Spoleto nel 1893 da Tommaso e Speranza Diamante. Si arruolò nel 1913 nel 1° reggimento genio dove assunse prima il grado di caporale e successivamente quello di caporale maggiore. Il grado di sergente arrivò il 20 dicembre 1915 quando ormai l’Italia da sette mesi aveva dichiarato guerra all’Austria-Ungheria.

«Si sta d’autunno come sugli alberi le foglie» pochi versi di Giuseppe Ungaretti per descrivere la vita in trincea: ed è proprio lì, durante una battaglia sul fronte del San Michele, che il Viola, nell’agosto del 1916, venne ferito gravemente al piede sinistro dal devastante proiettile «shrapnels».Dopo la convalescenza venne inviato sul monte Grappa: era il 17 ottobre 1917. Di lì a qualche giorno si sarebbe verificato lo sfaldamento dell’esercito italiano con la disfatta di Caporetto. Qui, sul monte Sacro alla Patria, durante una cruenta battaglia, venne di nuovo ferito alla gamba destra ed evirato dallo scoppio di una granata nemica. Iniziò allora il suo calvario che lo porterà alla morte a soli 32 anni: maciullato nel corpo non resse alle ripercussioni psicologiche e all’emarginazione in cui venne relegato successivamente.

Nonostante fosse pluridecorato morì in solitudine nell’ospedale psichiatrico di Perugia e non meritò di essere ricordato nemmeno tra i nomi dei caduti scolpiti sul monumento di Spoleto, inaugurato nel 1932 da Aimone di Savoia, Duca di Spoleto oltre che discendete dell’invitto condottiero della III Armata. E questo velo di oblio calato silenziosamente sulla sua storia è provato anche dalla sua scheda matricolare, diversa dalle altre perché nascosta da un foglio sovrapposto per impedirne l’immediata lettura. Sopra c’è scritto solo: «morto nell’ospedale psichiatrico di Perugia».

 

Leave a Reply