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13
Feb

Spoleto conferisce la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Il Consiglio Comunale di Spoleto, il 4 febbraio 2021,  è stata approvato, all’unanimità,  il conferimento della cittadinanza onoraria e l’intitolazione di una via o piazza al Milite Ignoto nel 100° anniversario della traslazione all’Altare della Patria.

Il Comune di Spoleto ha espresso parere positivo al progetto suggerito dal Segretario Generale dell’A.N.C.I. su proposta del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia che aveva invitato tutti i comuni d’Italia ad aderire all’iniziativa di conferimento della cittadinanza onoraria al “Milite lgnoto”.

Tale progetto, prevedeva che in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto (4 novembre 2021), i Comuni d’Italia conferivano la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto a cui tutti noi siamo legati, rientrando nella simbologia che appartiene alla nostra identità nazionale. Quel soldato che per cent’anni è stato volutamente ignoto, diventa il Cittadino d’Italia. Quell’Italia che nei momenti di grande difficoltà come quello in cui viviamo a causa della pandemia, si aggrappa e si unisce a tutti quei simboli e valori che ne caratterizzano la propria storia per risollevarsi e rinascere.

L’istituzione del milite ignoto avvenne nell’agosto 2021 allorchè il Parlamento Italiano volle rendere onore a tutti i caduti della Prima guerra mondiale, con la raffigurazione di una salma di un soldato senza nome che idealmente rappresentava (e rappresenta) tutti coloro che non fecero più ritorno nelle proprie case e dalle proprie famiglie. L’idea di onorare un caduto senza identità, oltre ad onorare tutti coloro che non avevano ricevuto neanche la consolazione di una tomba” trovava la sua raffigurazione nel simbolo più elevato per tutti i soldati italiani morti nella Grande Guerra”;

La salma di un fante fu depositata Roma il 2 novembre, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli ed il 4 novembre del 1921 la bara venne tumulata nell’edicola centrale del Vittoriano, accanto alla Dea Roma.

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