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Preci – Albo d’oro elenco

Il ricordo dei giovani caduti

La lapide ai Caduti di Preci

preci_albo_doro_pernondimenticarelagrandeguerra.itIl ricordo marmoreo dei caduti di Preci, in stile liberty (vittoriano) si trova sulla piazza principale, appoggiato sulla parete della chiesa. Nella parte inferiore sono stati inseriti successivamente i nomi dei caduti della Seconda guerra mondiale.

Per quanto è stato possibile, sono state ricostruite le schede biografiche dei soldati preciani, con l’obiettivo di dare oggi, a cento anni di distanza, la voce a coloro che in guerra dovevano soltanto obbedire. Dei sessanta morti della Grande Guerra di Preci quasi tutti furono soldati semplici.

Attraverso le loro storie, ricostruite sulla base dei fogli matricolari, registri anagrafici, ricordi delle famiglie, notizie desunte da altre fonti militari, si è cercato di mostrare la guerra come è stata effettivamente e non come, per molto tempo, si è fatta apparire. Attraverso le loro brevi storie possiamo ancora intuire i sentimenti e il dramma delle trincee, degli scontri con il nemico, del morire soffrendo e del dover uccidere; del sopportare la fame, il freddo ed affrontare le malattie senza l’aiuto sanitario della penicillina. C’erano poi tragedie nelle tragedie: le esecuzioni sommarie o gli ordini di uccidere prigionieri o disertori. A pace fatta, ci fu anche il dramma dei sopravvissuti, di coloro che ritornarono vivi ma mutilati, di quelli che tornarono e non avevano più di che vivere, di quelli che tornarono e non trovarono più parenti o amici perché morti al fronte o durante la propria assenza. Leggendo poi, in queste scarne schede pervenuteci, le caratteristiche fisiche di qualche soldato, emerge che, generalmente,   si era più bassi e con toraci più piccoli di oggi. A quel tempo, l’alimentazione giornaliera era insufficiente per molti. Alcuni erano poco più che ragazzi e loro malgrado affrontarono una prova di sopravvivenza disperata.

Fonti: Comune di Preci, Ufficio di stato civile, Atti di morte, Parte II, Serie C.

Ministero della guerra,Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918 – Albo d’oro, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1947, Vol. XXV, Umbria.

Sezione di Archivio di Stato di Spoleto, Distretto militare, Registri matricolari.

Aureli Antonio

Figlio di Vittorio e Ginevra Massioni
Nato a Preci (Castelvecchio, Case sparse) il 9 marzo 1880. Professione: scrivano.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 5873.
Caratteristiche fisiche: statura 1,68 metri; capelli castani lisci; occhi castani; colorito bruno; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 28 marzo 1901 e, il 4 aprile dello stesso anno è inquadrato nel 12° reggimento bersaglieri.
Trovandosi in III categoria nel distretto militare di Spoleto, il 18 maggio 1903 viene mandato in congedo illimitato, in base all’articolo 96 del Testo unico della legge sul reclutamento (dispaccio M. 16 maggio 1903 n. 4526).
Gli viene rilasciata l’attestazione per l’elettorato politico e concessa la dichiarazione di buona condotta. Il 23 maggio 1915 viene richiamato alle armi per effetto del regio decreto del 22 aprile 1915 (circolare n. 555). Il 29 maggio 1915 giunge nel distretto militare di Torino.
Il 26 giugno 1915 viene dichiarato disertore per essersi assentato illegalmente dal 4° Battaglione M. T. Il 1° luglio 1915 viene denunciato al Tribunale Militare di Torino. L’8 luglio 1915 si costituisce al 4° Battaglione Milizia Territoriale e viene messo in prigione a disposizione del Tribunale Militare. Il 1° settembre 1915 viene assolto per non provata reità del reato di diserzione e posto in libertà (sentenza del Tribunale Militare di Torino).
Il 5 settembre 1916 viene inquadrato nel 2° Battaglione di Milizia Territoriale e giunge in territorio dichiarato in stato di guerra.
Muore il 17 settembre 1916 per “fatto d’armi”. Nell’albo d’oro del ministero della guerra viene indicato il luogo di morte, Brione, e la causa: ‘per malattia’.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917, 1918.
• Autorizzato a fregiarsi della Medaglia interalleata della vittoria, Regio Decreto n. 1918 del 16 dicembre 1920. Concessione 17280.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 del 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917-1918. Concessione n. 320899.
Il nominativo non è presente nella lapide in ricordo dei caduti di Preci.

Battilocchi Armando

Figlio di Arpinoro (Alpinolo) e Maria Luisa Papiri.
Nato a Preci il 5 giugno 1896. Professione: muratore in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 2468.
Caratteristiche fisiche: statura 1,62 metri; torace 86 centimetri; capelli castani di forma ricciuta; occhi castano chiari; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 10 dicembre 1915 ed inquadrato nel 1° reggimento genio zappatori. L’8 aprile 1916 viene a trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 13 ottobre 1916, per malattia, lascia il territorio dichiarato in stato di guerra dove vi ritorna alcuni mesi dopo, il 10 febbraio 1917 nel 3° reggimento genio, 1522° compagnia zappatori. Il 1° luglio 1918 entra nel 7° reggimento genio telegrafisti.
Il 1° gennaio 1919 è inquadrato nel 3° reggimento genio, 39° compagnia telegrafisti.
Muore il 24 aprile 1919 in seguito a disastro automobilistico presso Montebello Vigentino come da atto di morte inscritto al n. 6 del registro degli atti di morte del comune di Montebello Vicentino.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917, 1918.
• Autorizzato a fregiarsi della Medaglia interalleata della vittoria, Regio Decreto n. 1918 del 16 dicembre 1920. Concessione 17280.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 del 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917-1918. Concessione n. 320899.

Benedetti Alfredo

Figlio di Edoardo (Odoardo) e Maria Domenica Petrucci.
Nato a Preci (Piedivalle) il 13 dicembre 1879. Coniugato con Elisa Arcangeli. Professione: contadino in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto.
Caratteristiche fisiche: statura: 1,64½ metri; capelli castani lisci; occhi grigi; colorito roseo; dentatura santa; segni particolari: cicatrice sotto il mento.
Presta il servizio militare triennale dal 5 dicembre 1899 al 14 settembre 1902 prima nel 18° reggimento artiglieria (batterie) e, successivamente, nel 1° reggimento artiglieria con sede a Foligno. Mandato in congedo illimitato gli viene concessa la dichiarazione di buona condotta.
Dal 1 al 20 ottobre 1903 viene richiamato alle armi per istruzioni e, negli anni successivi, dopo il rimpatrio da New York avvenuto il 22 agosto 1905, fa parte delle milizie territoriale del 1° reggimento artiglieria (1908) e del 3° reggimento artiglieria fortezza a Roma (1912).
È chiamato alle armi il 10 maggio 1915 in seguito alla circolare n. 565 del 3 maggio 1915 e, il 28 luglio, viene inviato in osservazione all’ospedale militare di Bologna per “carie dentarie”. Due giorni dopo, il 30 luglio 1915, viene dimesso e dichiarato idoneo ai servizi militari.
Il 9 agosto 1915 viene aggregato all’3° reggimento bersaglieri di Bologna. Il 6 marzo 1916 viene ricoverato nell’ospedale militare di Bologna sezione 24 per “inghorghi glandolari regione laterale sinistra del collo” e, qualche giorno dopo (13 marzo) viene trasferito nell’ospedale Riserva Bazzano (Bologna).
Il 22 marzo 1916, esce dall’ospedale e rientra al Deposito 8° Fortezza con dieci giorni di riposo.
Rientrato l’8 aprile 1916 viene posto in servizio presso la tipografia delle divisione militare di Bologna ma, il 6 gennaio 1917, viene di nuovo ricoverato nell’ospedale Minghetti di Bologna. Il 12 gennaio 1917 viene dimesso ed inviato al corpo con proposta di un anno di licenza di convalescenza. Il 7 marzo 1917 viene ricoverato nell’ospedale di Norcia per ‘pleurite-broncoalveolite poliadenopatia d’indole tubercolare’. Muore a 39 anni, alle ore 2:00 del 23 marzo 1917, nell’ospedale di Norcia in seguito a tubercolosi polmonare come da verbale del consiglio di Amministrazione dell’8° Fortezza in data 7 luglio 1918 n. 10.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1915
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1916 concessione n. 229442.

Boni Venanzio

Figlio di Domenico e Irene Sbricioli.
Nato a Preci il 1 gennaio 1885. Vedovo di Ida di Rocco. Professione: ‘cavalcante’.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 13965.
Caratteristiche fisiche: statura: 1,64 metri; capelli castani lisci; occhi castani; colorito pallido; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 26 novembre 1905 ed è inquadrato nel 9° reggimento bersaglieri. Il 15 settembre 1907 ne diventa trombettiere. Il 30 settembre 1907 è carabiniere aggiunto nella legione Carabinieri Reali di Napoli (dispaccio ministeriale del 4 settembre 1907 n. 20436). Il 13 settembre 1908 rientra nel Deposito del Reggimento Bersaglieri di Livorno e viene mandato in congedo illimitato. Gli viene concessa la dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore. Gli viene rilasciata l’attestazione di elettorato politico.
Ottiene il nulla osta per conseguire il passaporto per l’estero il 7 gennaio 1909 e si reca a New York. Il 27 luglio 1910 e il 5 agosto 1913 viene chiamato alle armi per istruzioni ma non si presenta in quanto si trova all’estero con regolare passaporto.
Viene richiamato alle armi ai sensi del Regio Decreto 22 aprile 1915 circolare n. 555 del Ministero della Guerra ma, dovendo tornare dagli Stati Uniti, si presenta solo il 31 luglio 1915.
Dal foglio matricolare non si capisce bene in quale reggimento viene inquadrato: in ogni caso, dal 10 ottobre 1915 viene a trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 10 maggio 1916 diventa caporale ed il 31 maggio 1918 è tale nella 2176° compagnia Mitraglieri M.N. 707.
Muore a 39 anni il 12 novembre 1918. Secondo l’albo d’oro del Ministero della Guerra muore ad Este per malattia mentre, sul foglio matricolare viene annotato: “morto per malattia nel Comune di Preci come da atto di morte inscritto al n. 2 del registro degli atti di morte del Comune di Preci”.
Una verifica effettuata presso l’ufficio anagrafico del Comune di Preci permette di constatare che il decesso del Boni avvenne nel comune di Este «nella casa posta in via Garibaldi al n. 10» come attestato dal direttore dell’Ospedale Tappa e l’atto di morte venne trasmesso al comune di Preci il 12 gennaio 1919.
Decorazioni:
• Campagne di guerra (non vengono specificati gli anni)
• Sopra al timbro “Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna” è stato scritto: non esiste.

Cambi Guido

Figlio di Enrico e Giacinta Tiberi
Nato a Preci il 7 aprile 1895. Professione: ‘pizzicagnolo’ in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 1613.
Caratteristiche fisiche: statura: 1,71 metri; torace 92 centimetri; capelli castani lisci; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
Il 28 gennaio 1915 è chiamato alle armi e, il giorno successivo, inquadrato nel 18° reggimento artiglieria da campagna. Il 27 maggio 1915 giunge in territorio dichiarato in stato di guerra.
Muore a vent’anni sull’Isonzo per le ferite riportate in combattimento, nel fatto d’armi di Staranzano del 23 giugno 1915. Faceva parte della 1a batteria del 18° artiglieria da campagna. Dal verbale del consiglio di amministrazione del 18° reggimento artiglieria redatto in data del 20 marzo 1916 si precisa che il decesso è avvenuto «al posto di medicazione del 1° Gruppo del 18° reggimento di artiglieria da campagna in seguito alle ferite multiple al torace prodotte da schegge di granata nemica ed asportazione della coscia sinistra».
Tali dati sono confermati dal Ministero della guerra che, nel 1917, trasmette al sindaco di Preci, cav. Alessandro Guerrini, copia autentica dell’atto di morte del soldato Cambi Guido iscritto nel registro degli atti di morte in guerra tenuto dal 18° reggimento artiglieria a pagina 4 ed al n. 2.
Decorazioni:
• Proposto per la medaglia della vittoria
• Campagne di guerra 1915
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1915 concessione 186387.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. N. 1918 del 16 dicembre 1920, concessione N. 72904.
Luogo di sepoltura: dall’atto di morte risulta che il Cambi venne sepolto nel cimitero di Staranzano (Gorizia), come da verbale di morte firmato dal tenente Medico Properzi dott. Francesco e dai testimoni soldati Maron Ernesto e Battiston Virginio.

Casadidio Pietro

Figlio di Antonio e Annunziata De Santis.
Nato a Preci (Corone) il 17 novembre 1898. Professione: contadino in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 7464.
Caratteristiche fisiche: statura 1,61 metri e mezzo; torace 84 centimetri; capelli neri lisci; naso schiacciato; mento giusto; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi per mobilitazione generale il 27 febbraio 1917 (Regio Decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 124). Il 16 marzo 1917 è inquadrato nel 80° feggimento fanteria e lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 10 agosto 1917 è inquadrato nel 112° reggimento fanteria. Nell’Albo d’Oro del Ministero della guerra viene ricordato come soldato del 111° reggimento fanteria come pure nell’atto di morte redatto dal tenente Sergio Claudio incaricato della tenuta dei registri di stato civile presso l’84° ospedaletto da campo che specifica: «111° reggimento fanteria, 5° compagnia».
Muore alle ore 4:50 dell’11 ottobre 1917 a diciannove anni nell’ospedale da campo n. 84° (Villette) in seguito «a lesione della base del cranio da ferite multiple da scoppio di bombarda», come risulta dal registro degli atti di morte a pagina 10 ed al n° 148 dell’84° ospedaletto da campo.
È il Ministero della guerra il 2 dicembre del 1917 a comunicare al sindaco di Preci l’avvenuto decesso del giovane soldato a Castagnavizza, nel fatto d’armi del 9 ottobre 1917, dove viene ferito «d’arma da fuoco al naso con piccole deviazioni alla faccia: ferite multiple alla mano sinistra come da dichiarazione del III reggimento fanteria in zona di guerra in data 21 novembre 1917».
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917 – concessione 166610
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. n. 1918 del 16 dicembre 1920 concessione n. 56386.
Luogo di sepoltura: dall’atto di morte risulta sepolto a Villette.

Ercolani Mattia

Figlio di Giovanni Battista e Costanza Rancani.
Nato a a Preci (Corone) il 17 dicembre 1898. Professione: contadino in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 7452.
Caratteristiche fisiche: statura 1,64 metri; torace 90 centimetri; capelli castani lisci; naso schiacciato; mento piccolo; occhi azzurri; colorito pallido; dentatura sana.
Soldato di leva di I categoria il 9 febbraio 1917 è lasciato in congedo illimitato. Il 27 febbraio 1917 è chiamato alle armi per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 124). Il 20 marzo 1917 è inquadrato nel 6° Reggimento Alpini Truppe complementari Vicenza e lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 17 luglio 1917 è inquadrato nel 3° Alpini Battaglione Fenestrelle.
Muore il 26 novembre 1918 « per malattia nell’ospedaletto da campo n. 199» ubicato nell’ex Asilo degli Austro Americani (Servola).
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917 – concessione 166603
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. n. 1918 del 16 dicembre 1920 concessione n. 56380.
• A matita: proposto medaglia Vittoria
Luogo di sepoltura: nell’atto di morte risulta sepolto nel cimitero civile di Trieste (S. Anna Disp. M.ro n. 509170 dell’8 ottobre 1924 direzione Generale Leva e Truppa Ufficio Stato Civile Sez. 1°).

Ficeli Domenico

Figlio di Giuseppe e Settimia Flammini.
Nato a Preci il 29 novembre 1880 Coniugato con Caterina Serafini. Professione: pastore in grado di leggere e scrivere. Nell’atto di morte risulta agricoltore.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 4053.
Caratteristiche fisiche: statura 1, 62 metri; capelli biondi ondulati, occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
Soldato di leva III categoria, il 30 giugno 1900 è lasciato in congedo illimitato.
Il 25 aprile 1916 viene chiamato alle armi per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n. 370 G. M. E. N. 237 DEL 1916 e il 12 maggio 1916 viene inquadrato nel 182° Battaglione di M. T. Il 25 gennaio 1917 viene inquadrato nel deposito dell’87° Reggimento fanteria circolare ministeriale n. 433/25 del 16 gennaio 1917. Il 31 maggio 1916 giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 16 gennaio 1917 viene trasferito e inquadrato nell’87° reggimento fanteria il 25 gennaio 1917. Nell’albo d’oro del Ministero della guerra risulta inquadrato nel 29° reggimento fanteria.
Il 2 aprile 1917 si trova di nuovo in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 17 novembre 1917 viene riformato in seguito a rassegna con determinazione della direzione dell’ospedale militare di Padova.
Viene congedato il 28 novembre 1917 e gli viene concessa la dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore. Muore nel comune di Preci il 22 novembre 1918 alle ore 19,30. Aveva 38 anni.
Decorazioni:
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1916-1917 concessione 227892.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. M. 1918 del 16 dicembre 1920. Concessione n. 166202.

Finocchioli Giovanni

Figlio di Vincenzo e Luisa Montesi.
Nato a Preci il 24 giugno 1898. Professione: fornaio in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 7456.
Caratteristiche fisiche: statura 1,72 metri; torace 80 centimetri; capelli castani lisci; naso regolare; mento regolare; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 27 febbraio 1917 per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 124)
Il 22 marzo 1917 è inquadrato nel 72° reggimento ranteria e lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Secondo l’albo d’oro dei caduti del Ministero della guerra e da quanto si evince dall’atto di morte risulta in forza al 215° reggimento fanteria, 5° compagnia.
Muore il 17 giugno 1918 sul Montello per le ferite riportate in combattimento come da atto di morte inscritto al n. 4 del registro n. 832 pagina 855 degli atti di morte del 215° reggimento fanteria.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917, 1918
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917 – 1918 concessione 166605
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. n. 1918 del 16 dicembre 1920 concessione n. 72631.
Dall’atto di morte risulta sepolto nel cimitero di Giavera come risulta dal verbale mod. 147 sottoscritto dai testimoni militari De Nardo Vincenzo ed Amato Antonio, dall’ufficiale medico Bottoni Enzo e dal comandante la compagnia Tenente Friggi Augusto.

Fioravanti Orlando

Figlio di Ascenzo e Livia (Olinda) Sbardellati.
Nato a Preci il 25 settembre 1899. Professione: contadino in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 10520.
Caratteristiche fisiche: statura1,60 metri; torace 86 centimetri; capelli castani lisci; naso greco; mento regolare; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 14 giugno 1917 per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 355 del 1917) ed il 1 luglio 1917 è inquadrato nel deposito del 72° reggimento fanteria. Lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra.
Il 19 novembre 1917 è inquadrato nel 17° reggimento fanteria. Il 21 novembre 1917 è inquadrato nel 21° battaglione d’assalto (Dep. 55° fanteria) che dal 20 maggio 1918 assume il nuovo numero di 13°.
Muore a 19 anni in combattimento sul monte Val Bella per ferite riportate in combattimento come da atto di morte inscritto al n. 24 del registro degli atti di morte del 13° Reggimento fanteria (reparto d’assalto) a pagina 5 n. 1605. Nell’atto di morte viene specificata la causa: «ferite trasfusse all’addome da pallottole di mitragliatrici per fatto di guerra».
Decorazioni:
• Autorizzato a fregiarsi della Medaglia interalleata della vittoria Regio Decreto n. 1918 del 16 dicembre 1920 Concessione 72564.
• Campagne di guerra 1917 – Proposto medaglia vittoria.
• Campagne di guerra 1918.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 del 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917-1918. Concessione n. 231.000.
Luogo di sepoltura: dall’atto di morte del 13° reggimento fanteria risulta sepolto nei pressi del monte Val Bella, nel cimitero provvisorio come risulta dal verbale mod. 147 firmato dai seguenti testimoni: il caporale maggiore Rocco di Donato, il sergente Antonio Leoni e l’ufficiale medico Fortunato Antonio.

Fioravanti Sante

Figlio di Mariano ed Anna Maria Elisei.
Nato a Preci (Belforte) il 4 febbraio 1896. Professione: contadino analfabeta.
Distretto militare di Spoleto.
Caratteristiche fisiche: statura: 1,61½ metri; torace 86 centimetri; capelli castani di forma liscia; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 24 novembre 1915 ed è tale nel 21° Reggimento Fanteria (Deposito) il 6 dicembre 1915. Lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra.
Il 30 aprile 1916 è trasferito nel 226° reggimento fanteria, 2a compagnia, e lascia la zona di guerra.
Il 24 maggio 1916, con il suo reggimento, ritorna nella zona di guerra.
Muore alle ore 9:10 del 6 luglio 1916 nel combattimento sul monte Zebio come da atto di morte iscritto al n. 84 del registro degli atti di morte del 226° reggimento fanteria. Nel 1917 il decesso viene comunicato al sindaco di Preci cav. Antonio Guerrini dal Ministero della guerra che trasmette anche una copia autentica dell’atto di morte del soldato Sante Fioravanti.
Decorazioni:
• Campagna di guerra 1916
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1916 concessione n. 172700.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. N. 1918 del 16 dicembre 1920 concessione n. 72741. Sotto il timbro dell’autorizzazione è scritto a matita: Proposto per la medaglia Vittoria

Flamini Corinno

Figlio di Angelo e Vittoria Arcangeli.
Nato a Preci il 27 settembre 1898. Professione: macellaio in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 1659.
Caratteristiche fisiche: statura 1,60 metri; torace 0,88 centimetri; capelli castani lisci; naso regolare; mento regolare; occhi castani; colorito roseo; dentatura sana.
Soldato di leva II categoria classe il 9 febbraio 1917 è lasciato in congedo illimitato. Il 27 febbraio 1917 è chiamato alle armi per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 124).
Il 16 giugno 1917 è inquadrato nel 80° reggimento fanteria e lo stesso giorno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Il 21 giugno 1917 è caporale nell’80° Reggimento Fanteria e, il 10 novembre 1917, diventa caporale maggiore.
È sempre caporale maggiore nel 253° reggimento fanteria mobilitato il 25 novembre 1917.
Muore a 19 anni, alle 11,40 del 1 febbraio 1918 per la ferita riportata al torace nel combattimento a Val Valicella (Val Brenta) come da atto di morte inscritto a pag. 173 e al n. 173 del registro degli atti di morte del 253° reggimento fanteria, 4° compagnia.
Decorazioni:
• Proposto la medaglia Vittoria. Campagne di guerra 1917, 1918
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917, 1918 concessione 167054. Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R. D. n. 1918 del 16 dicembre 1920 concessione n. 72637.

Frosoni Giovanni

Figlio di Felice e Maria Cambi.
Nato a Preci il 23 giugno 1883. Professione: carrettiere in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola 9653 e n. 9680 bis.
Caratteristiche fisiche: statura 1,68½ centimetri; torace di 0,89 centimetri; capelli castani lisci; occhi castani; naso grosso; mento ovale; colorito bruno; dentatura sana.
Soldato di leva I categoria il 1 luglio 1903 è lasciato in congedo illimitato. È chiamato alle armi il 29 marzo 1904 ed è inquadrato nel 19° reggimento fanteria il 9 aprile 1904. Il 20 aprile 1904 è ‘mandato rivedibile alla leva in seguito a rassegna speciale per debole costituzione’ e congedato il giorno successivo. Non gli viene rilasciata la dichiarazione relativa alla condotta avendo servito meno di tre mesi.
Chiamato alle armi per mobilitazione generale (Regio decreto 22 maggio 1915 n. 370) l’11 luglio 1916 viene inquadrato nel 22° reggimento fanteria. Il 24 ottobre 1916 viene nominato caporale. Il 6 febbraio 1917 è inquadrato nel 210° reggimento fanteria e, il giorno dopo giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Muore sul Carso il 24 maggio 1917 per le ferite riportate in combattimento.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1917, 1918.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917, 1918 concessione 215935.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della vittoria R.D.M. N. 1918 del 16 dicembre 1929 concessione n. 143031.

Mensurati Elia

Figlio di Angelo e Matilde Nebbia.
Nato a Preci l’ 11 febbraio 1893. Professione: bracciante.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 27446.
Caratteristiche fisiche: statura 1,61 metri; torace 0,84 centimetri; capelli di “colore naturale” e di “forma liscia”; occhi neri; colorito naturale; dentatura sana.
Soldato di leva I categoria il 3 novembre 1913 è lasciato in congedo illimitato. Precedentemente, il 10 settembre 1913, era stato chiamato alle armi ma non si era presentato perché all’estero. Per questa ragione era stata prorogata la ‘venuta alle armi’ fino al primo dicembre 1913 ed era stata sospesa la dichiarazione di diserzione fino al 31 maggio 1914.
Il 1° giugno 1914 venne dichiarato disertore per non aver risposto alla chiamata alle armi della sua classe 1893 e denunziato al tribunale militare di Roma.
In realtà Elia Mensurati il 18 luglio 1917 si arruola nella 7a compagnia della fanteria dell’esercito degli Stati Uniti d’America e, il 6 aprile 1918, parte per il fronte Francese.
Muore per le ferite riportate nel combattimento di Bosco di Belleau mentre faceva parte della 7a L compagnia eanteria (Esercito Stati Uniti d’America come da atto di Morte del Dipartimento della Guerra – Ufficio dell’Aiutante Generale) trasmesso al Comune di Preci.
Il 31 maggio 1925 si presenta in Comune, al segretario Dr. Giulio Barboni, Luigi Mensurati del fu Angelo, di anni 38, agricoltore domiciliato in Preci, il quale presenta copia autentica di atto di morte di Elia Mensurati ricevuto dal dipartimento della Guerra (Ufficio dell’Aiutante Generale degli Stati Uniti d’America) scritto in lingua inglese e tradotto in lingua italiana, chiedendone la trascrizione per intero nei registri di morte del comune di Preci. Ecco la trascrizione:
“Dipartimento della Guerra – Ufficio dell’Aiutante Generale Stato di Servizio del militare Mensurati Elia n. 1543001.
Dai registri di questo ufficio si dimostra che Elia Mensurati N. 1543001, nato in Preci, è stato arruolato nelle Armi di questi Stati Uniti il 18 luglio 1917 in Gettsburge, Pensylvania, proveniente dalla sua residenza di Clymer, Pensylvania, ed il suo indirizzo è presso la madre Matilde Mensurati, Preci Italia: Egli venne assegnato alla Compagnia L 7mo Fanteria, in Gettysburge, Pensylvania, il 19 luglio 1917. Prese parte alla spedizione straniera degli Stati Uniti il 6 aprile 1918 ed assegnato alla regolare e particolare 1° Classe il 1° maggio 1918.
Ulteriori notizie dimostrano che l’iscritto alla 1° Classe Elia Mensurati venne ucciso nell’azione nel Bosco de Belleau il 22 giugno 1918 mentre faceva parte della Compagnia L. 7a Fanteria. Tali notizie sono state fornite dal signor Aldo Pancrazi, Direttore del Servizio di Emigrazione Reale Ambasciatore Italiano a Waschington D. C. Con l’autorità del Segretario della guerra: Brosver Aiutante Generale. Il traduttore Di Rocco Angelo. Visto l’ufficiale di stato civile Borboni dott. Giulio, Preci 31 maggio 1925.

Petrucci Clelio

Figlio di Salvatore e Letizia Quintili.
Nato a Preci il 4 giugno 1879. Coniugato con Leonilde Pezzola. Professione: Contadino in grado di leggere e scrivere
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 4763.
Caratteristiche fisiche: statura 1,65 metri; capelli neri ondulati; occhi neri; colorito bruno; dentatura guasta; segni particolari: cicatrice alla mano sinistra.
È chiamato alle armi e presta il servizio militare dal 5 dicembre 1899 al 15 settembre 1901 prima nel 18° reggimento artiglieria (batterie) e poi nel 1° reggimento artiglieria con sede in Foligno. Gli viene concessa la dichiarazione di buona condotta.
Dal 1 al 20 ottobre 1908 viene chiamato per istruzioni e, negli anni successivi, fa parte della milizia territoriale del 18° artiglieria fortezza (1908), del 3° reggimento artiglieria fortezza in Roma (1913) e del 8° reggimento artiglieria fortezza (1913).
Il 10 maggio 1915 viene richiamato alle armi ai sensi della circolare n. 555 del 3 maggio 1915 e, dal 25 maggio dello stesso anno, viene subito a trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra.
Nel dicembre 1915, mentre “trovavasi alla fronte contrasse malattia (ileo-tifo – paralisi cardiaca) che fu poi causa della di lui morte”. Muore alle ore 18:00 del 10 febbraio 1916 nell’ospedale militare n.8 di Cappa di Cividale (Caserma alpini), come da atto di morte iscritto al n. 86 del registro degli atti di morte dell’ufficio di stato civile di Cividale del Friuli.
Decorazioni:
• Campagne di guerra 1915, 1916
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1915, 1916 concessione n. 229444.

Piccioni Vincenzo

Figlio di Venanzio e Ersilia Urbani.
Nato a Preci (Borgo) il 22 aprile 1899 [La data è desunta dal registro degli atti di nascita del comune di Preci e dal registro dei fogli matricolari. Nell’albo d’oro del ministero della guerra Piccioni Vincenzo risulta nato il 27 aprile 1899]. Professione: Bovaro in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 10520.
Caratteristiche fisiche: statura 1,63 metri e mezzo; torace 81 centimetri; capelli castani lisci; naso giusto; mento giusto; occhi cerulei; colorito roseo; dentatura sana.
È chiamato alle armi il 14 giugno 1917 per mobilitazione (Regio decreto 22 maggio 1915 n 370 – G.M. 355 del 1917) ed il 21giugno 1917 è inquadrato nel deposito del 79° Reggimento fanteria. Il 27 giugno giunge in territorio dichiarato in stato di guerra.
Soldato del panificio militare, muore a 19 anni per malattia (“coma da grave accesso di epilessia essenziale”) il 10 gennaio 1919 nell’ospedale da campo n. 95 come da atto di morte inscritto al n. 4 del registro degli atti di morte del Comune di Preci. [Nell’elenco del Ministero il numero dell’ospedale da campo è il 33. L’ospedale da campo n. 95 aveva una capienza di 50 letti. Il capitano medico incaricato della tenuta dei registri di stato civile del suddetto ospedaletto da campo era il dr. Gaetano Cavana].
Dall’albo d’oro dei caduti, compilato dal Ministero della Guerra, si evince che la morte avvenne a Gorizia
Decorazioni:
• Autorizzato a fregiarsi della Medaglia interalleata della vittoria Regio Decreto n. 1918 del 16 dicembre 1920 Concessione 72563.
• Campagne di guerra 1917 – Proposto medaglia vittoria.
Luogo di sepoltura: dall’atto di morte risulta sepolto nel cimitero civile di Gorizia.

Viola David

Figlio di Bernardino e Anna Rotelli.
Nato a Preci il 12 luglio 1895. Professione: contadino in grado di leggere e scrivere.
Distretto militare di Spoleto. Matricola n. 1489.
Caratteristiche fisiche: statura 1,60½ metri; torace 93 centimetri; capelli neri ondulati; occhi castani; colorito bruno; dentatura sana; segni particolari: cicatrice in fronte.
Soldato di leva I categoria, distretto militare di Spoleto.
Il 9 gennaio 1915 è lasciato in congedo illimitato e poi, dal 13 gennaio successivo in congedo illimitato provvisorio, in attesa del congedamento del fratello Claudio con l’obbligo di presentarsi «otto giorni dopo il congedamento del fratello».
Il 1 giugno 1915 è chiamato alle armi. Il 13 giugno 1915 è inquadrato nel 59° reggimento fanteria. Il 29 agosto 1915 raggiunge il territorio dichiarato in stato di guerra.
Il 29 ottobre 1915 è inquadrato nel 41° reggimento fanteria. Il 20 febbraio 1916 lascia la zona di guerra per malattia.
Il 4 luglio 1916 è messo alla prigione del Corpo in attesa di giudizio, imputato di essersi procurato ad arte infermità a scopo di esenzione dal servizio di guerra.
Il 7 luglio 1916 giunge di nuovo in territorio dichiarato in stato di guerra ed è inquadrato nel 30° reggimento fanteria mobilitato, 14° compagnia.
Il 16 settembre 1916 alle ore 16:00 muore nell’ospedale da campo n. 235 per ferita d’arma da fuoco all’emitorace destro “per fatto di guerra”, come risulta dal processo verbale del consiglio di amministrazione del suddetto ospedale a pagina 14, n. 30. [Nell’albo d’oro dei caduti del Ministero della Guerra la data del decesso è il 12 settembre 1916].
Decorazioni:
• Proposto per la medaglia Vittoria.
• Campagne di guerra 1915, 1916.
• Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa Nazionale della guerra 1915-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1915, 1916, concessione 186319.
Luogo di sepoltura: dall’atto di morte risulta sepolto a Gradisca.